Giornale: Il Corriere del Mezzogiorno domenica 30 novembre 2008

A Napoli arriva il “Lipofilling”, l’innovativa tecnica estetica anti-età

L’ultima frontiera in materia di chirurgia plastica ed estetica si chiama lipofilling. Una tecnica innovativa ed “ecologica” ideata nella metà degli anni ’80, in cui il grasso cutaneo viene utilizzato come riempitivo negli interventi di chirurgia estetica.
L’adipe in eccesso – lo stesso nel mirino di diete e interventi di liposcultura – viene generalmente prelevato con lipoaspirazione dalla zona addominale, dai fianchi o dalle ginocchia, per poi essere “trattato” e reinnestato nei punti dove lo svuotamento epidermico è uno dei primi segnidi invecchiamento.
Dopo essere state aspirate, le cellule adipose vengono centrifugate e poi infiltrate in quantità modiche per favorirne la rivascolarizzazione. Zone privilegiate di innesto sono le rughe in genere – sul viso è frequente il lipofilling nasogenieno – le palpebre incavate, il seno, i polpacci, le mani scheletriche. Fra i vantaggi del lipofilling c’è senz’altro quello di avvalersi di un filler naturale come il grasso che, rispetto alle sostanze sintetiche genericamente iniettate nel derma per riempire le rughe, risulta meno invasivo e non corre il rischio di essere rigettato a lungo andare.
Inoltre, il grasso aspirato dal paziente rispetto ai filler permanenti e non riassorbibili, risulta meno costoso. Si aggira tra i 3000 ed i 5000 euro il costo di un intervento di lipofilling al volto, ma la tecnica può essere applicata anche in altri punti del corpo, come seno e decolletè, o su grosse superfici come braccia, glutei e gambe.
“Si tratta di un intervento semplice, che si effettua in anestesia locale” spiega la dottoressa Daniela Maresca che, nell’ambito del 25° congresso internazionale della Società Italiana di DermoEstetica e Chirurgia Estetica “Mystaeria Aestetica” tenuto in questo weekend alle terme di Agnano, ha presentato una relazione incentrata su questo argomento.
Naturalmente però gli interventi non sono permanenti, nel senso che lo svuotamento in fase avanzata è progressivo e può essere quindi necessario reintervenire, anche ogni due anni.
Ampia la fascia d’età delle pazienti che decidono di sottoporsi a questo tipo di intervento: “Dai 25 agli 80 anni”, spiega la dottoressa Maresca, e aggiunge: “Il lipofiller viene utilizzato sempre più spesso anche come tecnica per correggere difetti ed imperfezioni, come un mento pronunciato o una cicatrice da ustione. Tuttavia, nell’innesto adipocitario è importante trattare con attenzione e delicatezza il grasso nelle varie fasi di purificazione e reimpasto”.